Abbiamo incontrato i The Brain Washing Machine, storici sostenitori di Patamu, oggi in partenza per un tour estivo in terra russa. Baldo (voce), Sidd (batteria), Muten (chitarra) e Berto (basso), tra bagagli da preparare e un driver russo che non parla inglese, ci raccontano del loro album “Seven Years Later” e del loro inconfondibile modo di fare rock.
1. “Seven Years Later” è il vostro primo album, uscito nel 2013, 7 anni dopo il lancio della band e del suo primo demo. Che cosa è successo in questi 7 anni e cosa ha significato per voi questo periodo?
I sette anni che separano la nascita del gruppo dalla pubblicazione del primo album sono stati un periodo di continui cambiamenti. Con Sidd siamo al terzo batterista perché gli altri due per motivi personali hanno dovuto lasciare la band. Il gruppo comunque ha sempre continuato ad esibirsi ed a creare materiale nuovo, e tutto questo tempo ci ha permesso di definire maggiormente il nostro genere e partorire "Seven Years Later". La copertina del cd dà anche un indizio importante di come sono stati vissuti i sette anni... cinque televisioni accese sono i cinque anni di intensa attività con le varie formazioni, le due tv spente rappresentano i due anni "bui" in cui ci siamo fermati per trovare i vari sostituti alla batteria.
2. Fra tutte le canzoni dell’album, quale brano preferite o vi rappresenta maggiormente?
I 12 pezzi sono stati scritti in periodi molto diversi, quindi tutti rievocano ricordi ed emozioni. E' molto difficile per noi scegliere il migliore. Ci rendiamo conto che ci sono canzoni più orecchiabili ed altre più strutturate. Ma la scelta della canzone migliore la può fare solo l'ascoltatore... del resto "ogni scarrafone è bello a mamma sua"... giusto?
3. La critica vi descrive come una band rock- hard rock, riconducibile al filone dello stoner rock. Questa definizione vi racchiude interamente?
Come già detto, la band ha visto passare 3 batteristi. Un cambio dietro ai fusti porta sempre una ventata di novità all'interno di una band. In linea generale ci definiamo "heavy rock" che è forse il riassunto dei vari generi da cui ogni singolo membro del gruppo è stato influenzato. Noto che a fatica riusciamo ad inserirci in un filone musicale predefinito... non siamo mai attenti a seguire delle linee di genere... scriviamo quello che al momento ci soddisfa.. che sia una canzone di matrice hard rock, stoner, o metal.
4. L’11 agosto parte il vostro tour THE GREAT MOTHER RUSSIA TOUR 2015 che vi porterà nell’arco di due settimane in 10 città diverse della Russia. Cosa vi aspettate da questa esperienza? Pensate possa essere più difficile esibirvi davanti ad un pubblico non italiano?
Ciò che più ci aspettiamo da questa esperienza è soprattutto divertimento, lavoro e sudore. Fare quasi 13000 chilometri in furgone con il solo scopo di portare in giro la musica che hai creato dopo ore ed ore in sala prove, credo sia una delle più grandi gioie che una band possa avere. Credo che esibirsi davanti ad un pubblico straniero, in particolare quello russo che sta vivendo una primavera musicale, sia decisamente stimolante e possa dare enormi soddisfazioni. Non credo ci saranno grosse difficoltà. Speriamo solamente di divertirci e soprattutto di far divertire!