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Lunedì, 14 Marzo 2016 09:27

Intervista ad Alberto Caltanella - Artista Patamu In evidenza

Scritto da  Erika

Qualche mese fa ci sorprese con il suo fotolibro + cd WIND BELL, ricco di belle fotografie e musica emozionante: da quel momento scoprimmo di avere fra i nostri iscritti un professionista con la P maiuscola. Alberto Caltanella, dalla sua Venezia, si racconta in questa intervista e ci svela la sua immensa esperienza, un grandissimo amore per la musica ed una smisurata passione per le sue chitarre.

Ciao Alberto, intanto grazie per averci inviato il tuo fantastico fotolibro contenente CD e spartiti. Abbiamo apprezzato molto! In un panorama musica in cui il supporto fisico sta scomparendo sempre di più, ti schieri controcorrente e pubblichi non solo un CD, ma anche un fotolibro e gli spartiti. Come mai questa scelta?

Grazie per l'aggettivo "fantastico" innanzitutto! E' bello sapere che il lavoro venga apprezzato in questo modo... La scelta deriva sostanzialmente da un'esigenza personale "tattile": nella piena era di "musica liquida" e un generale "distratto vivere" cui ormai ci siamo abituati da tempo, nasce così il bisogno spontaneo di produrre qualcosa di duraturo, di fisico, tattile appunto... Per certi aspetti ricorda il look dei 33 giri e tutto il lavoro grafico che ci stava dietro; sono convinto che il grande ritorno che i vinili stanno avendo, non è un caso o una moda strettamente commerciale, ma segue l'esigenza ormai diffusa di toccare con mano un prodotto fisico da ascoltare con calma, sfogliare e magari anche leggere; infondo ci vogliono dei "punti fermi" nella volatilità quotidiana che gestiamo con un tocco!

Considera poi che non mi piace seguire le mode, ma preferisco creare e pensare di testa mia, puntando ovviamente alla qualità, sia in termini di arriangiamenti musicali, sia cercando di produrre qualcosa di diverso e originale. Infondo la mia Venezia meritava la dovuta "riconoscenza" in quanto, come specifcato nelle note del book, è stata la musa ispiratrice con la sua bellezza e la magia dei suoni dei campanili... Tutto questo è WIND BELLS, il mio ultimo disco strumentale arrangiato interamente per chitarra acustica, con tanto di spartiti e suggerimenti per una buona esecuzione.

Parliamo della tua musica: quando ha avuto inizio la tua passione per la 6 corde e qual è stata la tua prima chitarra?

Per il mio settimo compleanno, nonna e zii mi regalarono una chitarra classica e, destino segnato..... non ho più smesso! Era uno strumento piuttosto economico, di quelle chitarre fatte in oriente, ma nel mio Dna ci stava già tutta la passione e la convinzione di quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro "da grande". Sono sostanzialmente autodidatta e in quegli anni (fine '70) dovevi arrangiarti e imparare/copiare il più possibile da quello che facevano gli altri chitarristi o cercare la soluzione nei famosi Canzonieri che nell'era di internet sono quasi spariti (in tema didattico vorrei confidarti che in rete si trovano delle boiate pazzesche in termini di precisione di accordi o trascrizioni....ma questo è un altro discorso! Sorry!). YouTube non c'era, per cui parecchie cose dovevi tirartele giù ad orecchio se non trovavi altro modo. Sono convinto che questa direzione, sia una delle chiavi di accesso che permette di capire la tonalità e scoprire tutti i dettagli di un brano... sarai d'accordo con me che troppa "pappa pronta" non fa mai bene!

La mia seconda chitarra è stata un'acustica a 6 corde, per cui poi mi è letteralmente esplosa la passione per lo strumming, il fingerpicking e il genere West Coast e Country Rock americano, sopratutto grazie ad amici più grandi di me che già suonavano o ascoltavano questo tipo di musica; e poi ricordo giornate intere col naso incollato alle vetrine dei negozi di strumenti musicali, registratori a cassette dove c'erano i dischi che ti scambiavi con gli altri (perchè mica potevi comprarli tutti no?) etc etc. E poi è arrivata la 12 corde, poi le varie elettriche con la Stratocaster immancabile + ampli valvolare/pedali/processori/effetti...direi che non manca nulla, giusto? Non ti parlo delle mie Band passate, altrimenti mi dici che parlo troppo...ahahah. Dalla fine degli anni '90 ho capito però che la mia strada sarebbe stato il ritorno all'acustica e così è stato: adesso sono Endorser Taylor Guitars (California) e Bachmann Guitars (liuteria artigianale di Anterselva­BZ), senza contare che tra i miei sponsor ci sono anche Evidence Audio, Oktava, Pirazzi Strings, Schertler Group, SPL cioè marchi strettamente connessi al mondo musicale/pro-audio.

So che hai partecipato a diversi festival e suonato con chitarristi di rilevanza mondiale. Mi racconti qual è stata l’esperienza più importante e quella più significativa?

Questi festival sono le esperienze che ti danno la carica giusta per proseguire con determinazione e convinzione. Non c'è un Festival più signicativo, ognuno ha la sua particolarità, il suo pubblico e le proprie "immagini" di quei momenti che poi metti dentro nel tuo zainetto di ricordi indelebili... Certo, in alcuni sei accolto con più enfasi, in altri magari entri con più emozione che però poi al terzo brano si dissipa per lasciar posto alla cosiddetta "carica giusta". Beh forse ricordo con emozione l'edizione 2010 di Acoustic Franciacorta dove dopo i 3 singoli set abbiamo fatto una bellissima Jam finale assieme a Clive Carrol e Victor Villadangos: oltre ad esserci divertiti come matti eravamo nel chiostro di un Convento della metà del XV secolo, per cui ti lascio immaginare l'atmosfera che si respirava, con un pubblico attento e numeroso.... sono immagini bellissime che porti dentro, meglio di qualsiasi foto o altro! Oppure la Jam finale di un'edizione di Madame Guitar con Beppe Gambetta, Brian Willoughby & Cathryn Craig, Hans Theessink, Pierre Bensusan.... E poi duetti o Jam con Tony McManus, Franco Morone, Vincenzo Zitello, Giorgio Cordini.....(To be continued!)

Da cantautrice posso confermare che l’ambiente che ci circonda aiuta molto nella composizione e spesso diventa musa creativa. Venezia è sicuramente una città molto particolare in questo: hai mai composto una canzone in qualche piazza della città o ti viene in mente un particolare momento in cui la città ti ha dato ispirazione per le tue canzoni?

Si, hai perfettamente ragione: l'ambiente è fondamentale per recepire, concentrarsi e cercare ispirazione. Quando ci si sente a proprio agio, lo stato emotivo riesce a catalizzare idee e ispirazioni giuste, forse perché si entra in simbiosi con l'ambiente che ti circonda. Venezia in questo è stata fondamentale, una vera musa ispiratrice... non sui campi o campielli, non in Piazza San Marco, ma sulle mie solite panchine tra i giardini della Biennale e Sant' Elena, lontano dai grandi affollamenti; per comporre ho bisogno di spazio, di silenzio, di luce, di aria e di verde. Difficilmente compongo a casa, ci riesco di rado; a casa arrangio, perfeziono o aggiungo le parti mancanti, ma faccio fatica a "buttar giù" la giusta sequenza di note che diventa poi il tema portante di un brano. Durante le lunghe giornate di primavera, la città lagunare, coi suoi innumerevoli campanili, diventa un luogo perfetto per comporre: rintocchi e scampanii si alternano, scandendo così il trascorrere del tempo. Il susseguirsi dei suoni, quasi a voler comporre una sequenza a volte perfetta, a volte dissonante, è stata la musa ispiratrice ed il Letmotiv di WIND BELLS.

Ultimissima domanda: vedo che fai molti workshop e incontrerai sicuramente tantissimi giovani chitarristi. Quale consiglio vorresti dare alle nuove leve? Consiglieresti loro Patamu?

Incontro ragazzi, ma anche "giovani" sessantenni e passa...! Il bello di suonare uno strumento è che non è mai troppo tardi per migliorare (anche di poco) lo stile e l'approccio tecnico! I miei suggerimenti sono di approfondire sempre gli argomenti con pazienza (la fretta è il miglior nemico) con la consapevolezza che un lick o un fraseggio non puoi farlo subito "pulito e veloce", ma ci vuole il giusto tempo. Dedicare tempo allo strumento in maniera costante è la strada giusta per migliorare; non si finisce mai di imparare: il miglior insegnante siamo noi stessi, nel senso che siamo noi a capire su quali punti è necessario "insistere" per migliorare la nostra tecnica tramite poi l'aiuto di un insegnante.

E divertirsi assieme agli amici, perché suonare è condivisione, emozione e gioia, ritrovarsi assieme, giocare...(to play guitar è "giocare con la chitarra"). I Tutorial didattici in rete sono fantastici solo se possiedi già una buona tecnica, perché se hai davanti una persona che ti segue e ti vede, capisce dove stai sbagliando e ti da le dritte per migliorare. Per quanto riguarda Patamu (conosciuto su facebook), lo consiglio "pollice in SU" a tutti per la qualità del servizio che offre, per i costi di gestione estremamente bassi, per la professionalità/velocità delle risposte del Ticket Service; la possibilità di riscuotere poi le Royalties direttamente, bypassando la Siae è stata davvero un'idea fantastica (complimenti). Ti sto parlando da compositore ex Siae, un ente che ormai è diventato un macchinoso carrozzone burocratico da mandare avanti ad ogni costo e con costi di gestione enormi che, non solo NON aiuta la diffusione della cultura musicale, ma mette i bastoni tra le ruote alle piccole realtà culturali che vorrebbero far musica dal vivo (club, associazioni musicali....) e devono rinunciare per costi, lunghe file agli sportelli mandatari etc etc etc.

Ti pare che nel 2016 sia ancora necessario compilare il Borderò a penna? La questione delle Royalties è sacrosanta: un compositore deve riscuoterle quando suona i brani o quando altri eseguono i suoi brani, ma Patamu è riuscito a rendere facile/veloce queste procedure. E poi è davvero interessante la possibilità di scegliere tra Creative Commons e All Rights Reserved: con Patamu....scegli tu!

Infine, abbiamo bisogno di nuove leve, di nuova musica, cioè di portare una ventata di aria fresca tra i circuiti di Cover Band o Tribute Band che tolgono ossigeno ai giovani compositori e nuove idee. Dobbiamo ristabilire la giusta attenzione musicale che c'era un tempo, perché musica non significa solo festa della birra...

Spero che Patamu "cresca", magari con progetti fuori dal territorio nazionale....Buona Musica a tutti!

 

Letto 3438 volte Ultima modifica il Giovedì, 04 Maggio 2017 18:02
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