Opere rubate – Dal ritorno in Italia della Gioconda alla scomparsa di un Caravaggio.
Le opere d’arte provocano meraviglia e stupore. L’ammirazione per una certa opera, in alcuni casi, può sfociare nel furto. Chi non può permettersi di acquistare un’opera, o di realizzarne una propria, preferisce appropriarsi in modo totalmente illecito di quella degli altri. Questo discorso vale per tutti i prodotti della creatività e vale per i dipinti, un ambito dove negli anni ci sono stati numerosi furti d’autore.
Sono state tante le opere rubate nel mondo dell’Arte, per ricavarne un guadagno economico o per un’ossessione nei confronti dell’opera. Senza citare i vari casi di furto di un Van Gogh vi riportiamo tre casi di opere rubate che riguardano, in un modo o nell’altro, il nostro paese.
Vincenzo Peruggia e la Monna Lisa: una convivenza lunga due anni
“Ridateci la Gioconda!”
Quante volte, scherzando, vi è capitato di dire questa frase ad un francese, magari alla fine dei Mondiali del 2006?
Vincenzo Peruggia non scherzava così tanto quando, nella notte tra il 20 e il 21 Agosto 1911, ha sottratto al Museo Louvre il capolavoro di Leonardo Da Vinci per riportarlo alla terra a cui apparteneva: l’Italia.
Prima di tante opere rubate, la scomparsa della Gioconda ha messo in difficoltà la polizia francese, che in un primo momento ha arrestato Apollinaire, colpevole di aver scritto, nelle sue poesie, di “voler distruggere tutti i musei per far spazio all’arte nuova”.
Il caso non sarebbe mai stato risolto se, dopo due anni, Peruggia non avesse inviato una proposta di restituzione in cui chiedeva 500 mila lire per le spese affrontate e un biglietto in cui affermava che il quadro apparteneva all’Italia, essendo Leonardo italiano.
Peruggia venne poi arrestato, dopo due anni di amorevole convivenza con la Monna Lisa.
Il viaggio di Gauguin e Bonnard dal treno a casa dell’operaio
Di queste due opere rubate, ciò che più diverte è il ritrovamento. I dipinti “Fruits sur une table ou nature morte au petit chien” di PaulGauguin e “La femme aux deux fauteuils” di Pierre Bonnard erano stati rubati ad una facoltosa coppia inglese, nella Londra degli anni settanta. Abbandonati su un treno e ritrovati dal personale di bordo, rimasero a lungo nel deposito degli oggetti smarriti. Nel 1974, durante un’asta delle Ferrovie dello Stato, un operaio della Fiat se li aggiudica per 45 mila lire. L’uomo, totalmente ignaro del valore delle opere si ritrovava così in casa un Gauguin e un Bonnard.
I mille destini della “Natività” di Caravaggio
Il 17 Ottobre 1969, dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo scompare la “Natività” di Caravaggio. Il dipinto rientra, purtroppo, nella lista delle opere rubate e mai ritrovate.
Su questo furto si sono moltiplicate le storie e le supposizioni. Una delle quali sostiene che il dipinto sia stato seppellito nelle campagne di Palermo insieme a 5 chili di cocaina e diversi milioni di dollari. Una versione da “Padrino”, invece, sostiene che il quadro fosse esposto come simbolo di potere e ricchezza durante le riunioni dei capi delle famiglie mafiose.
Altri ipotizzarono che la “Natività” fosse stata offerta dalla Mafia allo Stato Italiano in cambio dell’alleggerimento del 41 Bis, proposta che lo Stato rimandò al mittente.
Qui abbiamo parlato di opere rubate in senso fisico, ma possono esserlo in vari modi. A Patamu interessa soprattutto il furto intellettuale. Per questo motivo, ogni idea o creazione può essere tutelata, per evitare spiacevoli “appropriazioni indebite”. Scopri di più: https://www.patamu.com/it/abbonamenti/professional-it