I ragazzi vengono da Gambia, Ghana, Costa d'Avorio e Senegal. Come si sono ritrovati a salire su un palco insieme a voi?
Bene! e noi con loro! E' un avventura quotidiana, ci sono molte differenze ma la stessa volontà: andare avanti. Delle volte, come in questo periodo, ci sono dei problemi. Il Ramadan per esempio; due di loro non cantano e quindi abbiamo aperto le audizioni. Ci sono 4 o 5 pretendenti e stanno lavorando sodo per entrare nel coro.Poi abbiamo iniziato a portarli a lezioni di canto. Nessuno di loro aveva mai cantato prima, e quindi bisogna curare la respirazione e avere cura di non creare danni con un utilizzo improprio della voce. Le differenze tra i vari paesi ci sono anche in Africa: alcuni ad esempio parlano inglese, altri francese, altri solo Wolof e/o Mandinka. Molti sono musulmani, poi vi sono qualche cristiano e un paio di "filosofi" come dicono loro, che vuol dire Atei. Alcuni, non avendo ricevuto i documenti se ne sono andati in altri paesi Europei. Insomma è un bel casino ma è anche molto divertente!
La vostra formazione è sicuramente un grande esempio di integrazione e vi ha portati ad esibirvi anche a Cascina Triulza il 31 Ottobre 2015 per la chiusura di EXPO, sicuramente una "vetrina" molto significativa per un progetto come il vostro. Com'è stato?
L'esperienza di EXPO è stata molto importante per noi, abbiamo potuto visitare gli stand dei nostri paesi, ed essere arrivati in quel posto pieno di modernità dopo il deserto, la Libia, i barconi, beh sembrava il paradiso! Abbiamo cantato alle 9 di sera e faceva freddissimo, motivo per cui non c'era molta gente. Tuttavia c'era il TG 3 del Piemonte (venuto proprio per noi che “suma Moru piemonteis"..) che ci ha ripreso e questo ci ha dato tantissima visibilità. Abbiamo girato anche un video che ci ha fatto Luca: è molto divertente! ed è anche un bel documento. Prima o poi lo metteremo online.
L'idea è nata da Luca Baraldo, lighting designer nel mondo dello spettacolo, e Laura Castelli, ex commerciante.
Come siete arrivati a tutto questo? Cosa vi ha spinto a creare questo "gruppo"?
Non l'abbiamo scelto, è successo. Noi non cantavamo sperando di fare concerti, cantavamo e basta. Poi siamo arrivati anche in TV, (facevano un servizio sui rifugiati in valle dove noi stavamo cantando…) E poi in radio. Da quel momento in poi siamo stati chiamati per grandi manifestazioni: Etetrade Festival ad Aosta, Tavagnasco Rock, Torino in piazza Castello, e prossimamente nei punti verdi dei Giardini reali. Poi hanno incominciato a cercarci band famose come L'Orage, il cui leader, Alberto Visconti, è stato davvero il primo a credere in noi, e ci ha portato prima all'ORCO Folk festival nella splendida cornice del lago di Ceresole, e poi a Etetrade: Abbiamo poi inciso una "Bergera” con loro che uscirà nel nostro disco in lavorazione. Quindi sono arrivati i Mau Mau, storica band Torinese che canta, da 20 anni, prevalentemente in Piemontese e ci hanno chiesto di partecipare nel loro video "Con chi Fugge". Alla fine sono arrivati a noi anche gli X-PRESS, band senegalese di hip hop politico con un milione di visualizzazioni su Youtube, venendoci a trovarci a casa. Prossimamente, a luglio, dovrebbero tornare e vorremmo cogliere l’occasione per incidere un brano con loro.
Sinceramente non ci aspettavamo tutto questo
L'idea chiave del progetto è rivisitare brani popolari Piemontesi e Franco Provenzale, toccando anche artisti come Van de Sfroos e MondoMarcio. Come si sono trovati i ragazzi nell'interpretare queste canzoni?
Premetto che le canzoni di altri autori le abbiamo eliminate. Cantavamo l'intro di MondoMarcio (“Tieni Duro”) e quelle parole erano veramente calzanti, così come lo era anche la “Ninna Nanna” di Van de Sfross. Ci interessava trovare significati a noi vicini, e comunicarli cantando a chi veniva ad ascoltarci. Ma fino a quando abbiamo continuato a cantare in luoghi piccoli non ci ponevamo il problema dei diritti d'autore. Successivamente abbiamo iniziato a scrivere le nostre canzoni, utilizzando melodie popolari e altre fatte da noi, scrivendo testi che esprimono esattamente il nostro pensiero e le nostre storie. “Andiamo a cantare” per esempio è il nostro inno (Col CoroMoro olè!, andiamo a cantare, cantiamo col CoroMoro e chi non lo fa?). E ninna nanna dei Morus (Ninna nanna, ninna oh, queto Moro a chi lo do), parla della difficoltà d'integrazione attraverso il cibo (“l'ai pruvà a mangè pulenta, ma ai la fasu propi nen” - ho provato a mangiare la polenta ma non ce la faccio.) Fa ridere, ma anche riflettere sui problemi che un africano può trovare nel nostro paese.Tutte le nostra canzoni sono: tradizionali, come la Bergera, brano del 1500, o scritte da noi, sia musica che testo.
Tutte registrate rigorosamente su Patamu.Com
I ragazzi si esibiscono anche in altri contesti per la comunità, come ha reagito la cittadinanza?
Nei due paesi che ospitano i ragazzi Ceres e Pessinetto (TO) ci hanno invitato solo una volta in questi due anni di attività a Ceres ma per iniziativa di un privato. Poi però abbiamo avuto successo al di fuori e ora ci chiamano anche nei dintorni. E se prima si andava gratis, a rimborso spese, adesso ci pagano! Sta diventando una piccola occupazione, cerchiamo di dare questo futuro: cantanti di professione! È davvero un bel traguardo, ma per farlo abbiamo bisogno, ovviamente, di un cachet. Il pubblico è incredibile! abbiamo molti fans che ci seguono ovunque e quelli che non ci conoscono rimangono ad ascoltarci fino alla fine. C'è un po' di tutto: bambini, ad esempio. Siamo stati in una scuola di Alba dove c'erano 400 bambini!! Sono rimasti fino alla fine e si sono divertiti tantissimo, e noi con loro! Da quel momento ci hanno chiamato in scuole elementari, medie, superiori. Qualche giorno fa eravamo a Bardonecchia (TO), c'erano 450 liceali. Un successo pazzesco! Gli insegnanti dicevano che non li avevano mai visti così coinvolti da uno spettacolo. Diciamo che siamo universali: abbiamo due sfegatate fan di due anni e siamo stati tante volte in case di riposo. Funzioniamo ovunque, qua in Piemonte. Presto inizieremo con le altre regioni. Stiamo già preparando qualcosa in siciliano, napoletano, lombardo ed anche emiliano. Ma andiamo con calma. Il Piemonte è grande e abbiamo già 30 concerti da qua a settembre quasi tutti da queste parti, poi Brianza e Aosta. E poi si divertono e si commuovono tutti!. Anche noi facciamo fatica a capire cosa succeda durante i nostri concerti ma si crea un'atmosfera "magica".
Su Eppela.com è partita una campagna di raccolta fondi per la realizzazione del vostro primo disco. Cosa vi ha portato a fare questa scelta? Quanto è importante l'ulizzo di piattaforme digitali come Eppela e Patamu per un gruppo come il vostro?
Premetto che se non esistesse Patamu.com noi non sapremo come fare. La SIAE per uno come me che ha più di 50 anni è impossibile (289€ l'anno di iscrizione?) e come ben si sa, per riscuotere chissà cosa e quando. Abbiamo trovato una piattaforma intelligente ed al servizio dell'Artista. Il suo "live" per creare i borderò, con varie liberatorie e ricevute, è semplice ed efficace, restando molto autorevole! Ti presenti con i tuoi fogli e via: il cliente è contentissimo, e noi pure. Diciamo che se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo, ma per fortuna c'è! L'altro strumento è il crowdfunding: noi ci crediamo e la nostra campagna sta andando bene. Tutto questo è possibile adesso mentre 10 anni fa era solo un’utopia. Puoi anche farti stampare i CD e distribuirli su altre piattaforme. Tutto comodamente seduto a casa tua: non è forse un miracolo?
Grazie per aver risposto alle nostre domande. C'è qualche altra cosa di cui ci volete parlare?Avete un messaggio da lasciarci?
Seguiteci, e se volete aiutarci questi sono gli ultimi giorni della nostra campagna su Eppela.com!
https://www.eppela.com/it/projects/6618-coromoro-noi-siamo-la-voce-di-chi-non-ha-voce