Nel nostro viaggio nella musica targata Patamu non poteva mancare una buona dose di heavy metal. Eccovi serviti con i Black Star, gruppo originario della provincia di Trento, che dal 2007, con alcuni avvicendamenti nella formazione, porta avanti, senza esitazioni né compromessi, un progetto a cavallo tra hard rock, heavy metal e metal moderno, che evoca, senza banalità, anche i grandi del passato. Abbiamo incontrato Andy, Sam, Pex, Gian e Dave alcuni mesi fa per parlare di Siae e Creative Commons e li troviamo oggi immersi nella lavorazione del loro prossimo disco. Ma conosciamoli meglio...
Prima di tutto, da dove avete tratto ispirazione per la scelta del nome della band?
La scelta del nome in realtà non deriva da nulla in particolare, diciamo che semplicemente in una delle tante serate passate a parlare e a sognare di fronte ad un buon boccale di birra è saltato fuori questo nome, molto semplice, veloce, intuitivo, che "suonava bene"..ha subito convinto tutti e quindi è rimasto.
Patamu intervista i Black Star
Tre aggettivi per definire il vostro progetto e il vostro stile?
Moderno, fresco e un po' vecchio stile.
Siete una band giovane, ma già con una certa gavetta alle spalle…dalla vostra esperienza com’è oggi fare musica? Vi sembra che, rispetto ai vostri predecessori, sia più facile o più difficile?
Beh, l'argomento in questione è vasto e senz'altro soggettivo, quantomeno per i diversi generi musicali. Nel nostro ambito diciamo che fare metal oggi è probabilmente più difficile del passato perché è un genere che basa gran parte dei suoi ideali e canoni proprio su ciò che è stato fatto nel passato. Da questo punto di vista riuscire a trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione non è facile. Certamente sotto altri punti di vista, come le possibilità di studiare - cosa che quasi tutti ormai abbiamo fatto o stiamo ancora facendo - presso grandi accademie come MMI e RGA (per citarne alcune), dà ai musicisti di oggi vantaggi in termini di performance compositive e di esibizione dal vivo. Allo stesso tempo l'avvento delle tecnologie permettono sempre più di "farsi da soli" in molti ambiti della musica..grazie ad internet chiunque può esprimersi davanti ad un potenziale pubblico di quasi 7 miliardi di persone, il che è allo stesso tempo fantastico e fantasioso in quanto si finisce per essere una goccia d'acqua in un mare strapieno di altre gocce.
“From The Ashes", il vostro ep uscito nel 2014, ha ricevuto tanti apprezzamenti, sia da parte della critica sia da parte del pubblico.Sul portale di Jamendo ha superato i 165.000 ascolti e gli 80.000 download, finendo anche, per ben 10 giorni, in prima posizione nella classifica generale. Ora attendiamo il prossimo…potete darci qualche anticipazione? Quando potremo ascoltare qualcosa?
Si, "From The Ashes" ci ha regalato un sacco di soddisfazioni e creato belle opportunità, siamo molto contenti dei risultati ottenuti. Il nuovo disco sarà diverso dal precedente lavoro, anche perché sarà un album intero..diciamo forse "più maturo" (ma non troppo) e non mancherà della "freschezza" che ci contraddistingue. A fine agosto entreremo in studio e, se tutto andrà come pianificato, a novembre dovrebbe esser tutto pronto anche se l'uscita vera e propria è programmata per febbraio 2017..come si dice: l'attesa del piacere è essa stessa il piacere ;-)
Grazie a tutti!
Intervista realizzata da Francesca Nofroni