Digitando Patamu sul motore di ricerca Google, appare un annuncio a pagamento in cima al motore di ricerca. In cui la SIAE si presenta come Patamu, come è possibile notare dall'immagine in apertura all'articolo. Attenzione, cercando Patamu non appare semplicemente un link alla SIAE: appare proprio un link ad una pagina della SIAE chiamata "Patamu - SIAE.it".
Questa a nostro parere è pubblicità ingannevole, e siamo curiosi di sapere come l'Antitrust accoglierà questo nuovo segnale di (poca) trasparenza e di (non) apertura alla competizione da parte della SIAE.
Visto che, nel presentarsi come Patamu, la SIAE dichiara tra l'altro di tutelare "da 134 anni Autori ed Editori Italiani, senza distinzione", abbiamo qualche domanda per lei.
Speriamo che questa volta qualcuno si degni di risponderci visto che ormai è ovvio che ci conoscono e ci leggono, talmente tanto da immedesimarsi in noi.
- perché per disiscriversi dalla SIAE può essere ancora necessario aspettare 15 mesi, nonostante le indicazioni della direttiva Barnier? Una SIAE che dichiara ai quattro venti di essersi ammodernizzata non può addurre scuse tecniche per giustificare un periodo così enorme di tempo. Inoltre, perché non sono indicate chiaramente le tempistiche di disiscrizione sul sito?
- dove è possibile sapere quanto la SIAE ottiene dai cosiddetti "concertini" non analitici che sono usati in gran parte per gli autori emergenti, e come ed a chi vengono redistribuiti quei proventi?
- perché, nonostante il diritto demaniale (sul quale la SIAE basava le pretese di compilazione borderò anche per opere non depositate presso di lei) sia stato abolito, la SIAE chiede ed accetta ancora compensi per i concerti di musica classica?
- perché, nonostante il diritto demaniale sia stato abolito, la SIAE chiede ed accetta ancora il pagamento dei diritti per l'esecuzione di autori non SIAE, tra cui molti autori Patamu? Non è un controsenso che la SIAE, che dichiari di rispettare i diritti di tutti e pretende di avere l'esclusiva nel rappresentare i suoi artisti, si appropri indebitamente dei diritti d'autore degli artisti non iscritti? Per la SIAE vale il principio secondo cui i diritti d'autore sono intoccabili e sacri solo se si tratta di artisti SIAE?
- infine: con quali risorse la SIAE sta promuovendo e pagando le campagne (in cui si presenta come Patamu peraltro) sui social? Non sarebbe corretto per un ente pubblico esplicitare da dove provengono le risorse?
Noi non ce l'abbiamo con la SIAE, ma vorremmo una SIAE trasparente, una SIAE corretta, con tutti i player, e con tutti gli artisti non solo con i suoi.
Vorremmo una sana competizione e vorremmo che la SIAE ogni tanto rispondesse alle domande poste, per avere più trasparenza in Italia nell'interesse di tutti gli artisti, ma proprio tutti (e anche un pò nell'interesse del futuro della SIAE).
Come sempre, vi invitiamo a firmare la petizione per abolire il monopolio SIAE su www.change.org/aboliamomonopoliosiae. Non chiediamo l'abolizione della SIAE, ma l'abolizione del monopolio e la possibilità per altre società di gestione collettiva o entità di gestione indipendenti di rappresentare gli interessi ed i diritti dei propri artisti. Ed ovviamente, iscrivetevi a Patamu per sostenerci ;) Grazie!
p.s. In ogni caso, il fatto che una realtà con 134 anni di storia senta il bisogno di presentarsi come Patamu, che di anni di storia ne ha molti di meno, è per noi un grande onore ed un piccolo traguardo! Ora aspettiamo solo che si decida a parlarci, magari la stupiremo con qualche consiglio buono :D