Qualche mese fa abbiamo lanciato su change.org una petizione (www.change.org/aboliamomonopoliosiae) per abolire il monopolio SIAE, perché a nostro avviso si tratta di un monopolio anacronistico che sta frenando la cultura e la creatività italiana.

Nella petizione il nostro fondatore ha accennato al fatto che l’abolizione del monopolio sarebbe tornata anche a vantaggio della SIAE, perché la spinta competitiva l’avrebbe portata a migliorare, ed auspicava sinceramente un coinvolgimento della stessa per portare avanti la campagna.

Purtroppo la proposta sembrava essere stata accolta in modo piuttosto tiepido, perché nessuna apertura ufficiale era arrivata da parte della SIAE.

Proprio per questo è stata grande la nostra sorpresa, quando nello scorrere ad una ad una le 14.000 firme della lista, abbiamo trovato tra i firmatari i componenti di tutta la direzione SIAE.

Ancora più stupefacenti sono stati i commenti inseriti a margine delle firme. La nostra commissione etica ha deciso di non fare nomi per ovvie ragioni, ma non possono non saltare all’occhio commenti come “Ho sempre segretamente amato le Creative Commons”, “Abbasso i monopoli” e soprattutto “Hasta la victoria Patamu, siempre”rilasciati da insospettabili, probabilmente nella speranza inconscia di essere scoperti.

[Aggiornamento del 1 Aprile 2015 ore 12.30]
Ci aspettavamo dure smentite, ma per quanto possa sembrare incredibile dal momento della pubblicazione dell’articolo siamo stati sommersi dalle chiamate dei direttivi nazionali e regionali SIAE, che chiedono insistentemente come contribuire in modo attivo alla riuscita della campagna di raccolta firme per l’abolizione del monopolio. Quasi quasi ci è passata la voglia di abolirlo.

Se a voi non è passata, potete firmare qui: www.change.org/aboliamomonopoliosiae