Pubblichiamo qui un articolo scritto da Paolo Tosini, esperto di restauro della Cineteca Nazionale di Città del Messico, espressamente per Patamu.
Pubblichiamo inoltre a fine pagina un contributo video sullo stesso argomento registrato da Paolo Tosini in occasione del RomaCCFest organizzato al Teatro Valle Occupato da Patamu.com, Melting Pro e Teatro Valle Occupato. Buona lettura :)
Nel restauro cinematografico ci confrontiamo spesso con vari problemi legati al supporto fisico, o con limiti di tipo tecnico e tecnologico; tuttavia il più delle volte le problematiche maggiori nascono da questioni di tipo giuridico.
Tante e tante volte il materiale filmico si sta distruggendo o scomparendo per sempre, ma non si puo intervenire perché i possessori dei diritti si oppongono, non esistono più, o peggio ancora vogliono ricavare i maggiori profitti possibili dal materiale filmico e di fatto ne bloccano il restauro.
Fortunatamente, capitano anche occasioni in cui gli eredi preferiscono cedere i loro diritti, pur legittimi, per far sì che il materiale possa essere restaurato nell'interesse del bene comune. Succede però altrettanto spesso che questi preferiscano lasciar morire l'opera piuttosto che permetterne il suo uso.
E che succede con gli archivi orfani o abbandonati? Il materiale orfano è il materiale di cui non conosciamo gli autori o per il quale non è possibile dimostrare legalmente chi sia l'autore. Ma se il materiale è stato abbandonato, perché non possiamo usarlo? Il limite della maggior parte delle leggi internazionali è che queste non prevedono, nella maggior parte dei casi, il rilascio dei film in pubblico dominio se non dopo tempi molto lunghi ed incerti; questo è un punto critico sopratutto perché il materiale filmico necessita di continuo sostegno economico, anche dopo la fase di distribuzione, per poter sopravvivere.
Il materiale filmico d'archivio forma parte della nostra memoria collettiva, è uno specchio o finestra aperta per sempre su un determinato momento storico, ed è triste considerare che in molti casi i limiti di copyright ci impediscano di poter usare, o salvare, questo materiale.
La prospettiva si fa anche peggiore se consideriamo il futuro dei film. In Messico - dove io lavoro - viviamo un momento di grande produzione cinematografica, e nonostante ciò il materiale che a partire dagli anni '90 è stato depositato nel archivio nazionale è veramente minimo.
E in Italia? Anche in Italia la situazione non è rosea: ci sono varie Cineteche che lavorano per ritrovare, raccogliere e restaurare film andati persi, tuttavia intervengono anche qui i soliti limiti legali a limitare le possibilità di accesso ai film. Sorge una domanda: perché ci battiamo per recuperare le opere d'arte rubate o trafugate, per restaurare le opere d'arte danneggiate o in pericolo per l'usura del tempo, ma ancora oggi non consideriamo i nostri film come opere appartenenti al patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese, ovvero come opere da salvaguardare?
A volte solo la sorte salva i film. Un caso emblematico è quello della Giovanna D'Arco di Charles Dryer; dopo poco la sua uscita, a causa del suo contenuto la pellicola venne messa a giudizio e conseguentemente distrutta. Dopo più di 60 anni si trovò fortuitamente, in un armadietto di un ospedale psichiatrico in Danimarca, l'ultima copia esistente del film. In questo caso, almeno, il destino ha sconfitto il diritto.
Link:
www.europafilmtreasures.it - Materiale d'archivio accessibile gratuitamente in streaming - Cineteca del Friuli
archive.org/details/movies - Copie restaurate di film ormai entrate nel pubblico dominio e quindi liberamente scaricabili