Diciamo subito due cose: la prima è che, dopo esserci riproposti per tanti mesi di scrivere un articolo con questo titolo, le righe che state leggendo sono state scritte quasi d'impeto, ad interesse di alcuni nostri lettori ed utenti che ultimamente hanno avuto a che fare con l'annosa e spinosa questione del contrassegno SIAE, informalmente detto "bollino", ricevendo informazioni contrastanti ed a volte errate.
Uno dei nostri utenti si sarebbe sentito dire peraltro che i bollini possono essere rilasciati solo a chi è iscritto alla SIAE (cosa non vera) e che la tutela dal plagio offerta da Patamu e piattaforme simili vale ovunque in Europa tranne che in Italia, dove ci si deve rivolgere necessariamente alla SIAE per la tutela dal plagio.
Evitando di commentare in questa sede le informazioni legislative "imprecise" fornite da parte degli uffici SIAE, rivolgiamo per oggi le nostre attenzioni al bollino.
La seconda cosa da dirvi è che avremmo potuto tranquillamente concludere il titolo con "...e che non hanno mai osato dirvi" oppure "...e che non siete mai riusciti a sapere", tante sono le difficoltà nel reperire informazioni esaustive sulle varie tipologie di bollino, sul suo ruolo, e sui costi che variano (molto) a seconda del tipo di uso che si deve fare dell'opera e del fatto che l'opera sia o meno depositata in SIAE.
Infine: questo articolo si riferisce in particolare ai bollini da apporre alle opere musicali. Ciò non vuol dire che alcuni concetti non siano validi in generale. Se dovesse emergerne la necessità, potremmo scrivere un articolo con una panoramica più ampia.
Dopo le consistenti premesse, veniamo finalmente alla domanda principale: cosa è questo benedetto bollino SIAE? La risposta ce la dà direttamente il sito SIAE.it :
"Il contrassegno SIAE è uno strumento di autenticazione e di garanzia, ad uso sia delle Forze dell’Ordine che del consumatore, che può così distinguere il prodotto legittimo da quello pirata, e permette di individuare chi lo produce o commercializza."
ed ancora:
"La Legge sul diritto d'autore, n. 633/1941), stabilisce (art. 181 bis) che su ogni supporto contenente programmi per elaboratore o multimediali nonché su ogni supporto (CD, cassette audio e video, CD Rom, DVD, ecc.) contenente suoni, voci o immagini in movimento che reca la fissazione di opere o di parti di opere protette dalla legge sul diritto d'autore (art. 1, primo comma, legge n.633/1941) destinati al commercio o che vengano ceduti in uso a qualunque titolo a fine di lucro deve essere apposto un contrassegno. Il compito di applicare il contrassegno, cioè di "vidimare" i supporti è affidato alla SIAE. Le modalità di rilascio e di utilizzo del contrassegno sono regolamentate dalDPCM 23 febbraio 2009, n.31 (GU n.80 del 6 aprile 2009)."
Detto in altre parole: il bollino non è, in principio, legato alla riscossione di diritti d'autore, bensì al fatto di poter dimostrare che un supporto contenente un'opera di ingegno non è contraffatto. Per questo motivo, esso va apposto anche su supporti contenenti opere non depositate presso la SIAE. Nonostante queste opere non siano depositate in SIAE, il bollino va comunque richiesto presso la SIAE, unica affidataria del compito di "vidimazione dei supporti". Per cui, anche i musicisti che hanno intenzione di distribuire, gratis o a pagamento, cd contenenti musica rilasciata in licenze libere o comunque non depositata in SIAE, devono attualmente apporre il bollino sulle loro opere.
Eppure, i costi di questo bollino variano enormemente a seconda del fatto che si sia iscritti in SIAE o meno. Infatti, se la SIAE non è mandataria dei nostri diritti (leggasi: se non siamo iscritti alla SIAE) si dovranno pagare solamente i costi di bollino e non i costi di compensi per diritto d'autore. Analizziamo i vari casi per fare chiarezza.
Caso 1: creo un CD contenente solo opere di cui sono autore, non depositate in SIAE, incise da me.
Se voglio venderlo, i bollini mi verranno a costare 0,031 euro per ogni copia (1000 copie = 31 euro), mentre se voglio regalarlo dovrò comprare i bollini per copie omaggio, che costano 0,0181 euro per copia (1000 copie = 18 euro).
Caso 2: creo un CD contenente opere depositate in SIAE (mie o non mie, non importa).
Ai costi indicati al punto 1 vanno aggiunti i compensi per il diritto d'autore. Bisogna aggiungere un forfait fisso di 0,360 euro a copia per le copie omaggio, mentre per quanto riguarda le copie in vendita va calcolato il 7,4% del prezzo di vendita (al netto d'iva) da aggiungere al costo "nudo" del bollino. Queste "aggiunte" sono calcolate per un CD standard da 74 minuti contenente solo opere depositate in SIAE. Se il minutaggio di opere depositate fosse più elevato od inferiore, la percentuale ed il forfait scaleranno di conseguenza.
Attenzione: va notato che in nessun caso il bollino tiene conto del pagamento dei diritti connessi, per cui se si volessero utilizzare ad esempio opere depositate in SIAE di cui non si è proprietari del Master, bisognerebbe contattare i proprietari per il pagamento dei diritti connessi. Allo stesso modo, se non si fosse proprietari dei Master di incisione o dei diritti d'autore di un'opera non depositata in SIAE, al di là dei costi del bollino andrebbero comunque contattati gli aventi diritto o gli enti mandatari dei loro diritti connessi per concordare il pagamento di tali compensi.
Ad ogni modo, riassumendo per il caso più utile ai nostri lettori: nel caso in cui noi fossimo i proprietari dei diritti d'autore e del master di incisione (e si suppone dunque anche dei diritti connessi) di opere non depositate in SIAE, dovremmo sì acquistare ed apporre un bollino per ogni copia, ma questo bollino avrebbe i costi indicati nel caso 1 (30 euro per 1000 copie), notevolmente inferiori rispetto ai costi che devono pagare gli iscritti SIAE.
Ricapitolando: è vero che ancora oggi i bollini SIAE vanno apposti su qualsiasi supporto, ma bisogna fare particolare attenzione al momento del loro acquisto, perché abbiamo ricevuto varie segnalazioni di tentativi di vendere i bollini "costosi" ad artisti che, non essendo iscritti alla SIAE, avrebbero dovuto pagare prezzi molto (molto!) più bassi.
Infatti: se non siete iscritti alla SIAE e stampate 1000 copie del vostro CD per venderlo, il prezzo per i bollini non deve superare i 30 euro. E non ci sono altre tassazioni di sorta. Ci è stato segnalato anche che a volte si cerca di convincere l'artista non iscritto alla SIAE che l'unico modo per avere dei bollini, e dunque essere in regola con la vendita del proprio CD, è quello di iscriversi alla SIAE. Questo è ovviamente assolutamente falso. Calcolando che per iscriversi alla SIAE si spendono 220 euro a persona, e che il costo dei bollini per gli iscritti lievita da 0,031 centesimi a circa 1,7 euro a copia (per un CD in vendita a 20 euro), si passa, per le nostre 1000 copie, da 30 euro
a circa 2000 euro (che, detto per inciso, tornano generalmente solo in minima parte all'autore sotto forma di royalties, e sono dunque perduti). Quindi fate molta, molta attenzione! E in caso di dubbio scriveteci!
Bene, fino a qui abbiamo parlato dei bollini per opere cosiddette fonografiche, dei loro costi e delle modalità di apposizione.
Ma come funziona il quadro più generale? Perché va apposto questo bollino, perché è imposto per legge dallo Stato Italiano, e cosa dice l'Europa a riguardo? Senza voler scendere qui troppo nel dettaglio, vi interesserà sapere che la SIAE ha perso un'aspra battaglia legale con un'impresa che affermava non solo di non voler apporre i bollini sui supporti contenenti le loro opere video, ma chiedeva anche che la SIAE le restituisse quanto versato.
Tutto prende le mosse da una sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee, che nel 2007 aveva sollevato i privati dall'obbligo di apposizione del bollino SIAE, se non fosse che nel 2009 ciò che era uscito dalla porta è rientrato dalla finestra, grazie ad un decreto del Governo che reintroduceva l'obbligo di apposizione dei bollini, senza peraltro chiarire se le opere rilasciate senza bollino nell'arco dei due anni precedenti fossero da dichiararsi legali o fuorilegge.
Per chi fosse interessato agli argomenti, consigliamo la lettura degli articoli dell'avvocato Scorza linkati in queste righe.
Per quanto le acque si stiano muovendo, la storia anche recente di tutto ciò che riguarda opere di ingegno e diritto d'autore in Italia insegna che tutto va per le lunghe, e che le battaglie per piccoli successi e vittorie sono lente e dolorose. La morale di questo articolo è la seguente: anche se molto probabilmente i singoli privati saranno obbligati ancora per un (bel) pò ad apporre i bollini sui loro supporti, già qualcosa si può fare. Si può diventare più consapevoli e coscienti dei propri diritti e delle possibilità di scelta a disposizione, e nel momento in cui ci si trova davanti a qualcuno che impone l'acquisto dei bollini "costosi" anche se non si è iscritti alla SIAE, o addirittura che paventa come obbligatoria l'iscrizione alla SIAE, far valere le proprie ragioni ed i propri diritti. Noi saremo qui ad aiutarvi, come speriamo di aver fatto con questo articolo ed in altre occasioni precedenti.
Volete aiutare Patamu a continuare a informarvi, tutelare dal plagio le vostre opere senza passare per le collecting societies come la SIAE, offrire consulenza legale? Sosteneteci oggi stesso, anche con poco! :)
Grazie!
Adriano Bonforti