Partiamo da una considerazione: l'esperienza del Teatro Valle Occupato passerà alla storia.
In un'epoca in cui gli stessi politici che ora si ergono a difensori del patrimonio culturale italiano affermavano che “con la cultura non si mangia”, nacque e si realizzò un'utopia. In un Teatro, simbolo per eccellenza delle arti con la a maiuscola, si realizzava un impianto alternativo alle decadenti e disattente istituzioni italiane, una proposta alternativa e globale, ovvero non solo limitata all'arte, dell'Italia, dell'Europa e del mondo che potremmo essere.
Un paese delle meraviglie di Alice in cui si incontrano costituzionalisti che parlano di bene comune, bambini che non vanno a guardare l'Opera dei grandi assopendosi sulle poltrone, ma vanno a metterla in scena in prima persona [...]